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Unicredit pagherà € 131 milioni per danni causati ad un miner Bitcoin

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Dopo le polemiche dei mesi scorsi, in cui il servizio clienti di Unicredit aveva minacciato di chiudere i conti correnti ai clienti che acquistavano criptovalute. La famosa banca italiana viene di nuovo condannata per il suo atteggiamento anti crypto.

Se nel caso sopracitato, la condanna era stata soltanto morale ad opera degli stessi clienti che avevano spinto la banca a ritrattare, pubblicando una smentita su Twitter, in questo caso la condanna arriva direttamente da un tribunale.

Come riporta Repubblica, infatti, il tribunale di Banja Luka, una delle più importanti città della Bosnia-Erzegovina, ha condannato Unicredit a pagare il corrispettivo di oltre 131 milioni di euro per aver chiuso il conto corrente di una società di mining, chiamata Bitminer Factory.

Nonostante la storia arrivi dall’estero, i protagonisti sono tutti italiani: Bitminer Factory è infatti una società di proprietà di un imprenditore italiano, con sede in Bosnia-Erzegovina a causa dei minori costi di elettricità rispetto all’Italia. La sede legale della società resta comunque in Italia, a Sesto Fiorentino.

La notizia della condanna da parte del tribunale emerge dal bilancio del 2021 appena pubblicato da Unicredit, che aggiunge che il risarcimento è stato domandato dalla società per i presunti danni patiti “in seguito alla chiusura pretesamente ingiustificata dei propri conti correnti da parte di Unicredit Bank a.d. Banja Luka, società controllata dalla capogruppo Unicredit nella Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina. Bitminer asserisce che la chiusura dei propri conti avrebbe ostacolato la propria Initial coin offering (Ico) in relazione a un progetto startup nel settore del mining di criptovalute con energie rinnovabili in Bosnia ed Erzegovina”.

Unicredit al momento non sembrerebbe intenzionata a pagare e accettare la sentenza, ma starebbe già preparando un ricorso. Come quello italiano, anche l’ordinamento bosniaco prevede più gradi di giudizio e la speranza del gruppo bancario italiano è quella che la decisione venga annullata nei successivi appelli.