La sezione di cui andiamo più fieri su Coinsider è sicuramente quella in cui analizziamo i nuovi progetti in ambito crypto al fine di capire se hanno potenzialità per essere dei buoni investimenti o meno. Tutte le nostre analisi sulle criptovalute sono consultabili nella sezione APPROFONDIMENTI del menu.

Lo scopo di questa guida è spiegare come analizziamo i progetti al fine di comprendere meglio le nostre analisi e, soprattutto, permettere a tutti di avere degli elementi di base per poter valutare in autonomia qualsiasi nuova criptovaluta. Alcuni dei nostri approfondimenti, infatti, sono nati proprio da segnalazioni da parte di utenti del nostro gruppo Telegram

Come diciamo in ogni nostra analisi, però, studiare un progetto permette di valutare oggettivamente se una criptovaluta sia valida o meno, ma non può di certo prevedere il futuro. Per questa ragione è importante che ogni investitore sia in grado di farsi un’idea personale su ogni progetto, in modo tale da decidere in autonomia. Nel mondo crypto capita spesso che progetti validi vengano ignorati dal mercato, come progetti fondamentalmente inutili raggiungano quotazioni record, spesso grazie al marketing e agli influencer. Nel lungo periodo, però, le criptovalute inutili tendono sempre a crollare ed essere abbandonate, a differenza dei progetti seri.

Le nostre analisi potrebbero essere considerate quelle che tecnicamente vengono chiamate Analisi Fondamentali, anche se il nostro approccio è leggermente diverso su alcuni punti. L’analisi fondamentale valuta parametri come l’utilizzo di una rete considerando la quantità di wallet attivi, il numero di transazioni giornaliere, la somma dei nodi validatori e altri parametri che sono sicuramente importanti, ma che hanno senso solo su progetti già affermati e consolidati. Una criptovaluta nuova avrà sicuramente pochi utenti, ma se il progetto alle spalle è valido non significa che questi dati non possano cambiare in futuro. Prendiamo ad esempio Helium: al suo lancio nel 2019 aveva soltanto 150 hotspot attivi. A luglio 2021 ha raggiunto 100 mila hotspot e a gennaio 2022 ha superato i 400 mila. Se qualcuno avesse valutato il network di HNT seguendo i principi dell’analisi fondamentale nel 2019, l’avrebbe valutato negativamente mentre oggi la valutazione sarebbe positiva.

Come capire se un progetto è valido?

Per capire se una criptovaluta può essere un buon investimento per il futuro, utilizziamo dei criteri diversi, in parte condivisi con l’analisi fondamentale, che vediamo di seguito.

Caso d’uso

La prima cosa che guardiamo è sicuramente il caso d’uso. Esistono migliaia di criptovalute nel mondo. Quando ne viene creata una nuova, la prima cosa che ci dobbiamo chiedere è “a cosa serve? quale problema risolve?”. Ad esempio, di recente abbiamo parlato di QANPlatform e Cellframe, due progetti che promettono di realizzare delle blockchain resistenti ad eventuali attacchi realizzati con computer quantistici. Questo è sicuramente un caso d’uso interessante, dato che al momento le principali blockchain come Bitcoin ed Ethereum non sono predisposte per resistere ad un attacco di questo tipo.

Altri esempi di casi d’uso interessanti sono VeChain (che permette di monitorare la filiera produttiva di qualsiasi prodotto, dalla sua creazione fino alla distribuzione nei negozi), lo stesso Helium citato in precedenza (creazione di una rete internet decentralizzata), Loopring e Polygon (layer 2 per ridurre le commissioni di Ethereum).

Il caso d’uso è un punto fondamentale e semplice da comprendere per chiunque. Se non riuscite a capire il caso d’uso di una moneta, è perchè probabilmente non ne ha. Ovviamente, avere un caso d’uso non è garanzia di successo. VeChain ha sicuramente un caso d’uso interessante ed è già utilizzato da alcune grosse aziende nel mondo, ma il valore del suo token VET non è particolarmente cresciuto negli ultimi anni.

Token o Blockchain?

Un altro punto fondamentale è capire la distinzione fra blockchain e token. La criptovaluta che stiamo analizzando ha alle spalle una sua blockchain oppure è un semplice token creato su una blockchain già esistente, ad esempio ERC-20 (Ethereum) o BEP-20 (Binance Smart Chain)? Esistono token comunque utili e interessanti, ma essendo molto semplice la loro creazione, praticamente tutte le truffe o le monete inutili sono sempre token. Per realizzare una nuova blockchain sono necessarie competenze, tempo e investimenti nettamente superiori alla creazione di un token che richiede pochi minuti. Questo può essere quindi un altro indicatore importante: se ci troviamo di fronte ad una nuova blockchain sicuramente stiamo parlando di un progetto più interessante rispetto ad un semplice token.

Team di progetto

Chi ha realizzato la criptovaluta che stiamo analizzando? E’ importante che un progetto abbia un team ben definito, con foto, nomi, collegamenti social, informazioni sulle loro esperienze lavorative e le loro capacità. Questo ci permette di capire meglio chi sta lavorando al futuro della criptovaluta oggetto di analisi, e ci dovrebbe dare un grado di sicurezza superiore rispetto ad eventuali truffe, che generalmente sono sempre anonime. Ovviamente esistono situazioni in cui l’anonimato è necessario: Bitcoin, la regina delle criptovalute, è stata realizzata da Satoshi Nakamoto, lo pseudonimo di un hacker che non ha mai voluto rivelare la sua identità.

Tokenomics

Infine, è importante verificare la distribuzione del token e le commissioni di rete. Le commissioni sono la somma che si paga quando si effettua una transazione. Escludendo casi particolari come Bitcoin ed Ethereum che non approfondiamo in questa guida, in generale una blockchain dovrebbe offrire transazioni veloci a costi bassi. Ci sono monete che impongono tasse del 20% su ogni transazione, per poi ridistribuire il raccolto fra i possessori del token. Queste commissioni non hanno alcun senso di esistere e il loro scopo è soltanto quello di scoraggiare la vendita dei token, avvantaggiando i possessori che si vedranno aumentare il loro patrimonio senza fare nulla. Sebbene questa strategia attragga molti investitori, soprattutto poco esperti, tecnicamente non ha alcun senso ed è creata a solo fine speculativo. Se nessuno vuole vendere e si guadagna semplicemente possedendo una moneta, il suo prezzo nel breve periodo probabilmente sarà destinato a salire. Ma una criptovaluta del genere non avrà mai adozione nel mondo reale semplicemente perchè nessuno userebbe una moneta con delle tasse così alte quando ce ne sono altre a commissioni bassissime.

La distribuzione del token indica invece chi possiede i token e in che percentuale. Spesso i team di sviluppo si assegnano gratuitamente una parte dei token iniziali, al fine di motivare loro stessi a far crescere e non abbandonare il progetto nel corso degli anni: un aumento del valore della criptovaluta corrisponderà quindi ad un aumento del loro patrimonio. Questa è una pratica ormai consolidata, ma deve avere dei limiti. Un team che possiede una grossa percentuale dei token disponibili non può permettere una reale decentralizzazione e potrebbe in qualsiasi momento far crollare il valore del token vendendone grandi quantità. Spesso nei progetti nuovi, le riserve di token vengono bloccate con una distribuzione scaglionata nel corso di vari anni, proprio per evitare situazioni del genere.

Questo discorso si lega ovviamente anche alla differenza fra circulating e max supply, di cui abbiamo parlato in un approfondimento dedicato.

Investitori e Capitalizzazione

Ormai tutti i progetti hanno alle spalle grossi investitori, ovvero società che investono denaro nelle fasi iniziali permettendo al team di avere i fondi per poter sviluppare la blockchain, assumere collaboratori, lanciare campagne marketing ecc. Questi investitori ricevono in cambio grosse quantità di token, a prezzi scontati. Verificare chi sono questi investitori può essere un buon termometro per valutare un progetto. Investitori importanti come Coinbase e Binance sicuramente prima di investire milioni di dollari studiano attentamente i progetti, con un grado di competenza e conoscenza anche superiore al nostro. Se loro hanno deciso di investire, probabilmente un motivo ci sarà.

Risulta importante anche verificare la quantità di token posseduti dagli investitori. Se possedessero delle grosse percentuali, ci sarebbe sempre il rischio di una vendita successiva che farebbe crollare il valore del token stesso, come spiegato nel punto precedente sul team di sviluppo.

La capitalizzazione (marketcap) indica quanti milioni (o miliardi) di dollari sono stati investiti. Più questa è alta e più il progetto è importante e stabile, mentre più è bassa e più il prezzo è facilmente manipolabile. Ovviamente investire in progetti a bassa capitalizzazione permette potenziali guadagni ingenti, se l’investimento dovesse rivelarsi vincente in futuro.