Revolut, la popolare fintech britannica, ha recentemente annunciato l’introduzione di conti con IBAN italiano, segnando un importante passo avanti nella sua espansione nel mercato finanziario del Bel Paese. Questo sviluppo ha generato alcuni dubbi per quanto riguarda la tassazione. Dopo aver ricevuto vari messaggi dai nostri utenti, abbiamo raccolto le principali domande e le abbiamo rivolte all’ufficio stampa di Revolut Italia, che ha chiarito tutti gli aspetti che in questi giorni stanno creando confusione.
Conto corrente e sostituto d’imposta
Una delle principali novità riguarda il ruolo di Revolut come sostituto d’imposta. Con l’introduzione dell’IBAN italiano, Revolut assumerà questa funzione per il conto corrente, semplificando gli adempimenti fiscali per i clienti. Un punto cruciale chiarito da Revolut è che il conto con IBAN italiano sarà legalmente considerato un conto italiano a tutti gli effetti. Questo significa che gli utenti non dovranno dichiararlo come conto estero.
Per quanto riguarda l’imposta di bollo annuale sulle giacenze medie superiori a 5.000€, Revolut si occuperà direttamente del prelievo in tutti i casi previsti dalla normativa italiana.
Su questi punti c’è da far notare che l’assistenza clienti non sembra informata, infatti più utenti ci hanno segnalato che gli è stato riferito che Revolut non farà da sostituto d’imposta, nonostante questo non sia vero come confermato nella nostra comunicazione con Revolut Italia.
Regime dichiarativo per deposito titoli e crypto
Tuttavia, è importante notare che Revolut non agirà da sostituto d’imposta per quanto riguarda il deposito titoli e le operazioni in criptovalute. In questi casi, i clienti dovranno dichiarare autonomamente le eventuali plusvalenze.
In caso di controversie, gli utenti della Succursale Italiana di Revolut UAB potranno rivolgersi all’Arbitro Bancario e Finanziario (ABF). Inoltre, mantengono il diritto di fare affidamento sulle norme di tutela dei consumatori del loro paese SEE di residenza e di rivolgersi a qualsiasi tribunale competente.
Queste novità rappresentano un significativo passo avanti per Revolut nel mercato italiano, offrendo ai clienti un servizio più integrato con il sistema fiscale e normativo nazionale. Tuttavia, gli utenti dovranno prestare attenzione alle differenze di trattamento tra il conto corrente e altri servizi come il trading di titoli e criptovalute, per i quali rimangono responsabili degli adempimenti fiscali.
Ricordiamo infine che tutti i nuovi clienti avranno automaticamente un conto con IBAN italiano e con le condizioni indicate in questo articolo, mentre chi ha ancora l’IBAN lituano dovrà aspettare la migrazione a Revolut Italia affinché la banca svolga il ruolo di sostituto d’imposta. Il passaggio per i vecchi clienti è previsto nel corso del 2025.