Grayscale Investments sta esercitando pressioni sulla Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti per ottenere il permesso di offrire attività di staking all’interno dei prodotti negoziati in borsa (ETP) legati a Ethereum. L’azienda sostiene che gli investitori statunitensi stanno perdendo miliardi di dollari in potenziali ricompense, mentre le controparti internazionali avanzano.
In un recente incontro con il Crypto Task Force della SEC, tenutosi il 21 aprile a Washington D.C., i rappresentanti di Grayscale hanno sollevato la questione della modifica dei documenti necessari per il Grayscale Ethereum Trust ETF (ETHE) e il Grayscale Ethereum Mini Trust ETF (ETH) per consentire le attività di staking.
L’azienda ha evidenziato che gli ETP di Ethereum negli Stati Uniti, gestendo un totale di 8,1 miliardi di dollari in asset, hanno accumulato perdite di circa 61 milioni di dollari in ricompense di staking fino a febbraio 2025, senza considerare il potenziale di guadagni composti. Il Chief Legal Officer di Grayscale, Craig Salm, ha espresso la propria soddisfazione per l’opportunità di discutere con la SEC, affermando che gli ETP di Ethereum statunitensi meritano le stesse possibilità di staking dei loro omologhi esteri.
“Attraverso lo staking, gli ETP statunitensi di ETH potrebbero contribuire alla validazione delle transazioni sulla rete Ethereum, aumentando così sicurezza ed efficienza della blockchain, e guadagnerebbero ricompense in ETH”, si legge nella memorandum presentata da Grayscale.
Proposta di Staking e Misure di Sicurezza
Grayscale ha presentato un modello di staking “point-and-click”, concepito per essere accessibile e nello stesso tempo garantire un adeguato controllo sulle operazioni di custodia. Questo sistema consentirebbe ai gestori patrimoniali di mantenere un controllo pieno sui token Ethereum.
Per affrontare eventuali problematiche riguardanti la liquidità durante le fasi di “unstaking”, Grayscale ha proposto una strategia multilivello. Questa include un “Liquidity Sleeve”, che prevede opzioni di finanziamento brevi con custodi e fornitori di liquidità, affiancata da una linea di credito revolving per gestire i rischi connessi ai riscatti. L’azienda asserisce che questa struttura rispetta i principi di protezione per gli investitori e le necessità operative delle reti proof-of-stake, evidenziando le collaborazioni con Coinbase Custody come parte delle proprie misure di salvaguardia.
Inoltre, Grayscale ha osservato che gli attuali ETP basati su ETH non rappresentano appieno l’asset sottostante in quanto non possono partecipare allo staking. Questa mancanza di allineamento tra il prodotto d’investimento e i benefici potenziali dell’asset crea un vuoto nel mercato.
Casi Internazionali e Tempistiche Regolatorie
L’azienda ha fatto notare che molte giurisdizioni estere hanno già implementato lo staking all’interno dei loro ETP di Ethereum. Paesi come quelli in Europa, Canada e Hong Kong sono stati citati come esempi di successo dove le funzionalità di staking sono state introdotte senza compromettere le operazioni commerciali.
Questi precedenti internazionali offrono dimostrazioni tangibili della praticabilità e dei vantaggi derivanti dall’inclusione delle ricompense di staking nei veicoli di investimento tradizionali. Riferendosi a tali esempi, Grayscale mira a convincere la SEC a rivedere le proprie politiche.
Originariamente, la SEC doveva emettere una decisione sulla proposta di staking di Grayscale entro il 17 aprile 2025, ma questa scadenza è stata prorogata al 1° giugno 2025, offrendo un ulteriore lasso di tempo per una valutazione approfondita degli impatti potenziali.
Questo rinvio regolamentare coincide con un cambiamento nella leadership della SEC. Paul Atkins, un ex commissario noto per la sua posizione favorevole alle criptovalute, è stato nominato nuovo presidente dell’ente. Molti osservatori del mercato ritengono che sotto la guida di Atkins, ci sia la possibilità di un’approccio più progressista nelle regolazioni riguardanti gli asset digitali.
La richiesta di Grayscale si inserisce in un contesto di continua evoluzione del panorama degli investimenti in criptovalute negli Stati Uniti. L’esito della decisione della SEC avrà rilevanti conseguenze su come investitori sia istituzionali che retail interagiranno con gli asset digitali attraverso prodotti d’investimento regolamentati. La decisione, prevista per il 1° giugno, stabilirà se gli investitori statunitensi potranno accedere a opportunità di rendimento simili a quelle già disponibili in altri mercati tramite prodotti analoghi.