Le tensioni geopolitiche, in particolare quelle tra Stati Uniti e Cina, sembrano aver avuto un impatto significativo sulla recente flessione di Bitcoin. Durante le ultime 12 ore, il prezzo della criptovaluta è sceso fino a $103.000, segnando il punto più basso degli ultimi dodici giorni.
Il Difficile Momento di Bitcoin
Dopo aver toccato un nuovo picco storico di quasi $112.000 la scorsa settimana, Bitcoin ha trovato difficoltà a mantenere il proprio slancio. Un primo calo si è verificato in seguito all’annuncio del Presidente degli Stati Uniti riguardo a nuove tariffe potenziali per l’Unione Europea. Nonostante il rinvio del loro effetto, Bitcoin non è riuscito a recuperare, oscillando attorno ai $110.000. L’ultima discesa è stata innescata da un ritracciamento da $109.000 a $105.000. Un tentativo di rimbalzo a $106.000 è stato rapidamente contrastato da una nuova ondata ribassista, portando la criptovaluta a scendere sotto i $104.000. Questa flessione è avvenuta in concomitanza con le dichiarazioni del Presidente USA, che accusava la Cina di aver “violato” l’accordo commerciale tra i due paesi.
La Situazione delle Altcoin
Sebbene Bitcoin abbia mostrato un parziale recupero, superando leggermente i $103.500, la sua capitalizzazione di mercato è scesa a $2.06 trilioni, con una dominanza del 61.3% rispetto alle altre criptovalute. Nel contesto delle altcoin, la situazione è ancor più grave. Ethereum è vicino a scendere sotto i $2.500, mentre XRP è scivolato a meno di $2.15. Criptovalute come DOGE, SOL, ADA, SUI, LINK e AVAX hannoregistrato cali fino al 9%. Le altcoin con una minore capitalizzazione hanno vissuto perdite ancor più significative, con asset come ENA, INJ, VIRTUAL e PEPE che hanno subito disvalutazioni in doppia cifra.
Un’eccezione nel Mercato
Unica nota positiva nel panorama attuale è rappresentata da CRO, che ha visto un incremento del 17% nelle ultime 24 ore, stabilizzandosi intorno a $0.11. Nel complesso, il mercato delle criptovalute ha visto evaporare circa $200 miliardi negli ultimi due giorni, portando la capitalizzazione totale a scendere a $3.360 trilioni.