Brown University ha recentemente preso una decisione significativa nel mondo delle criptovalute, investendo 4,9 milioni di dollari nel BlackRock iShares Bitcoin Trust (IBIT). Questa mossa è stata annunciata in una comunicazione alla SEC (Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti), rivelando l’acquisto di 105.000 azioni di questo ETF. L’investimento di Brown costituisce circa il 2,3% del totale delle sue partecipazioni azionarie, le quali ammontano a circa 216 milioni di dollari.
Questo passo colloca Brown tra le istituzioni accademiche che stanno mostrando una crescente propensione ad esplorare soluzioni regolate per avere esposizione agli asset digitali. Gli ETF su Bitcoin stanno guadagnando popolarità, attirando l’attenzione di hedge fund, fondi pensione e, ora, fondi di dotazione universitaria.
L’adozione degli ETF Bitcoin
I fondi negoziati in borsa su Bitcoin, concepiti per rispecchiare in tempo reale il valore della criptovaluta, stanno guadagnando terreno nel mercato. L’IBIT di BlackRock è diventato un’opzione privilegiata per le istituzioni, soprattutto dopo aver ricevuto il via libera dalla SEC nel gennaio 2024. In meno di un anno, questo fondo ha ottenuto performance tra le più elevate nella storia degli ETF.
Nel marzo 2024, l’IBIT vantava circa 576.038 Bitcoin, corrispondenti a un patrimonio netto di 47,78 miliardi di dollari. La decisione di Brown University riflette un trend più ampio tra i gestori patrimoniali, che cercano di incrementare la loro esposizione a Bitcoin tramite strumenti finanziari più familiari. Gli ETF spot, come l’IBIT, permettono infatti alle istituzioni di accedere a Bitcoin senza dover affrontare le complicazioni relative alla custodia o alla gestione diretta dei token.
Le Università e Bitcoin
Sebbene le dotazioni delle università abbiano storicamente adottato un approccio cauto nei confronti delle criptovalute, recentemente è emerso un cambiamento significativo. La University of Austin ha annunciato a febbraio l’intenzione di investire 5 milioni di dollari in Bitcoin, collaborando con Unchained e stabilendo un periodo minimo di detenzione di cinque anni.
Anche altre istituzioni, come Stanford ed Emory, hanno iniziato a esplorare l’esposizione al Bitcoin tramite strumenti d’investimento regolamentati. Questi sviluppi indicano un’urbanizzazione progressiva degli asset digitali all’interno dei portafogli istituzionali, i quali un tempo erano considerati troppo avversi al rischio per includere investimenti in criptovalute.
Al momento dell’annuncio dell’investimento, il valore di Bitcoin era poco sotto i 97.000 dollari, un chiaro segnale dell’interesse crescente verso questo asset. L’iniziativa di Brown University non solo rappresenta un passo importante per l’istituzione stessa, ma funge anche da indicatore di un cambiamento nella percezione e nell’integrazione delle criptovalute nelle strategie d’investimento delle università e delle istituzioni finanziarie.