Francois Villeroy de Galhau, governatore della Banque de France e membro del Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea, ha sollevato preoccupazioni profonde riguardo al sostegno che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sta offrendo alle criptovalute. In una recente intervista rilasciata a un settimanale francese, ha messo in evidenza come l’atteggiamento degli Stati Uniti nei confronti delle criptovalute e del settore finanziario non bancario possa rappresentare una potenziale fonte di rischio per l’intero sistema finanziario globale.
In particolare, Villeroy de Galhau ha avvertito che una disattenzione da parte degli Stati Uniti potrebbe portare a gravi conseguenze, poiché storicamente molte crisi finanziarie hanno avuto origine proprio da questo paese. Ha sottolineato che incoraggiare l’uso dei beni crittografici e della finanza non tradizionale potrebbe costituire un rischio significativo per la stabilità economica mondiale, in quanto potrebbero insidiarsi le basi di futuri eventi destabilizzanti.
Critiche alle politiche di Trump
Villeroy de Galhau è uno dei primi economisti ad esprimere dubbi sull’operato di Trump, avviando un dibattito sulle sue politiche già prima che assumesse ufficialmente il mandato. Egli ha evidenziato come la scarsa regolamentazione del settore delle criptovalute e delle finanze non bancarie possa mettere a repentaglio la stabilità finanziaria globale.
Nell’analizzare le tensioni commerciali e le strategie economiche del presidente, Villeroy de Galhau ha descritto la situazione come una “tragedia” per l’economia statunitense. Le sue affermazioni trovato eco anche tra altri economisti influenti, come Joachim Nagel, capo della Bundesbank tedesca, che ha definito le politiche di Trump come “una commedia dell’orrore”.
Rischi della deregulation in America
Con l’insediamento di Trump, si è assistito a un cambiamento significativo nell’attitudine dell’amministrazione americana verso gli asset digitali. La Securities and Exchange Commission (SEC) ha, infatti, interrotto diverse azioni legali contro importanti exchange di criptovalute, tra cui Coinbase. Contestualmente, Trump ha avviato la creazione di una riserva strategica di criptovalute, mirando a raccogliere token come Bitcoin e Ethereum.
Secondo Villeroy de Galhau, questa “ondata di deregulation” rappresenta un pericolo. L’apparente conflitto tra la necessità di promuovere l’innovazione nel campo delle criptovalute e l’urgenza di una regolamentazione adeguata per garantirne la stabilità è palpabile. Le osservazioni di Villeroy de Galhau sollecitano una riflessione sui rischi associati a una gestione non controllata della finanza digitale, con implicazioni che potrebbero estendersi ben oltre i confini statunitensi.