Google sta valutando l’introduzione di funzionalità “premium” a pagamento
Google sta considerando l’introduzione di funzionalità “premium” a pagamento alimentate da intelligenza artificiale generativa nel suo motore di ricerca, come riportato dal Financial Times il 2 aprile.
Fonti vicine alla questione hanno riferito al giornale che Google sta esplorando la possibilità di incorporare capacità di ricerca potenziate dall’IA nei suoi attuali servizi premium a abbonamento.
La suite include già l’accesso alle ultime innovazioni di IA di Google, come l’assistente AI Gemini integrato in Gmail e Google Docs.
Mentre l’infrastruttura tecnologica per queste funzionalità premium è in fase di sviluppo, il team esecutivo di Google non ha ancora preso una decisione finale sul lancio e sui dettagli.
Un cambiamento rispetto ai ricavi pubblicitari
Nonostante le modifiche proposte, è previsto che le funzionalità di ricerca tradizionali di Google rimangano liberamente accessibili, con gli annunci che continuano ad accompagnare i risultati della ricerca, anche per gli abbonati.
Il potenziale passaggio a un modello a pagamento rappresenterà una significativa deviazione per Google, che storicamente ha fornito servizi ai consumatori gratuitamente, basandosi esclusivamente sui ricavi pubblicitari.
Secondo il rapporto, l’azienda non sta considerando un’esperienza di ricerca senza pubblicità ma si impegna a sviluppare nuove capacità e servizi premium per migliorare le sue offerte a abbonamento.
Il gigante tecnologico ha sottolineato i suoi continui sforzi per reinventare la ricerca per soddisfare le mutevoli esigenze degli utenti attraverso l’IA generativa, indicando una crescita significativa delle query nei principali mercati senza confermare eventuali piani specifici per il futuro.
Le attività di ricerca e pubblicità correlate di Google hanno generato 175 miliardi di dollari nel 2023, rappresentando oltre la metà del suo fatturato totale. Questo pone un dilemma strategico per l’azienda: adottare innovazioni all’avanguardia dell’IA senza mettere a repentaglio la sua fonte di ricavo più redditizia.
Servizi SGE sperimentali
La considerazione strategica arriva in un momento in cui il business pubblicitario di Google potrebbe subire una possibile interruzione da parte delle tecnologie avanzate di IA, quasi un anno e mezzo dopo il lancio di ChatGPT di OpenAI.
In risposta, Google ha lanciato un servizio sperimentale di ricerca alimentato dall’IA a maggio 2023, con l’obiettivo di offrire risposte più dettagliate pur mantenendo la fornitura di link e annunci. Tuttavia, è stato lento nell’adottare le funzionalità del suo “Search Generative Experience” (SGE) nel motore di ricerca principale.
L’uso dell’IA generativa nei risultati di ricerca richiede risorse informatiche significativamente maggiori, rendendo queste funzionalità avanzate più costose da fornire a Google. Attualmente, l’accesso a SGE è limitato a un gruppo selezionato di utenti, tra cui alcuni abbonati al servizio Google One.
SGE offre varie funzionalità, tra cui la possibilità di fare domande più complesse, ricevere snapshot sui temi e seguire i risultati, oltre a strumenti creativi. Il servizio ha introdotto la generazione di immagini AI in ottobre 2023, offrendo funzionalità simili a Midjourney e altre app.
Indipendentemente da come si svilupperanno i servizi alimentati dall’IA di Google, l’azienda si troverà inevitabilmente a competere con ChatGPT di OpenAI e Bing AI di Microsoft, entrambi con modelli di ricavo consolidati che combinano l’accesso gratuito e premium ai contenuti.